lunedì 3 settembre 2012

Valencia

A Valencia i palazzi sono alti e sfiorano il cielo, ma non sono propriamente grattacieli, sono più simili a delle enormi costruzioni che io generalmente chiamerei edifici popolari. Le strade puzzano, dai tombini l'odore delle fogne è sempre molto forte e chiunque passa storce il naso. Non puoi però non soffermarti sugli innumerevoli murales e disegni vari che stanno sulle fiancate dei muri, dei palazzi. Ognuno con precisione, non scritte a caso, disegni artistici veri e propri. Quando camminavo per le vie di Valencia, le prime volte, l'unica vera cosa sulla quale mi soffermavo, che attirava di più la mia attenzione era la fantasia e la creatività dipinta sui muri delle strade. Io mi trovo nella zona universitaria, è pieno di ragazzi. Il campus è enorme e all'interno non manca niente, dalle librerie alle biblioteche, dai chioschi e ristorantini ai ritrovi, i giardini, i campi da tennis e indovinate un pò, tra le palme i fiori, gli alberi e le panchine cosa avrei voluto fare..scrivere! Eccomi qua dunque a buttare giù una bozza del mio soggiorno valenciano. Oramai è un mese che son qui e la nostalgia di casa la sento. Ma al mio ritorno ho mille progetti, mi è salita una voglia di fare, di vedere, di imparare, irrefrenabile. Buoni propositi. Due settimane fa sono andata al Rototom a Benicassim, il festival reggae più figo che abbia mai visto. Mi aspettavo di vedere solo un grande palcoscenico, invece mi sono ritrovata in un vero e proprio villaggio della musica! C'erano prati ovunque, bancarelle, chioschi, amache dove la gente sdraiata si rilassava un pò, leggeva i libri sdraiati sul prato,giocolieri e artisti che dipingono al ritmo di musica, il sole,le  mille viette dove perdersi e dove ogni colore più piccolo attira la tua attenzione e tu come un bimbo non sai da dove cominciare. E il bello è che tutte le persone erano li per la musica ed a ogni angolo del villaggio si sentivano suoni di tamburi, djambè, percussioni varie e gente col sorriso. Per me è stato come ritrovarmi nel paese dei balocchi. Dalle otto di sera, alle otto della mattina dopo instancabilmente come fossi drogata, ma di musica, non avrei smesso un attimo di ballare, di parlare con gente che ti sembra di conoscere da una vita e che invece sai che sta li con te da solo pochi giorni o poche ore. Nel centro di Valencia, la gente cammina per il carmen, entra a bere ed esce ubriaca, e si può dire che c'è poco altro da fare, io ho scoperto che la sangria è un pò come la romanella, va giù e non la senti. Le discoteche sono locali piene di chiasso e musica dove puoi divertirti solo se incontri gente come quella che ho conosciuto io e la prendi a ridere con un taccattà o un cecceccè, que locos!! Qualche mattina o qualche pomeriggio le lezioni in classe, dove comunicare è stato molto più semplice di cio che pensassi e delle volte mi viene persino da pensare in spagnolo. Ho alternato attimi in cui il desiderio di non tornare più mi riempiva dentro e attimi in cui sarei fuggita e mi sarei arresa alla lotta irrefrenabile che faccio con me stessa, della quale devo sentirmi fiera si, ma dalla quale talvolta vorrei riposarmi, ma se mi fermo sto male.
Ho conosciuto una persona che mi sembra di conoscere da sempre e la ringrazio di tante cose, come l'avermi detto di essere una persona che trasmette allegria. Non avrei desiderio migliore.
Inizio a suonare la chitarra, mi iscirverò ad un corso il prima possibile, la musica deve crescere in me e far parte di me perchè io possa star bene, ho bisogno di creare, di farmi ascoltare, di emozionare qualcuno cominciando da me stessa. Tra i volti della gente qualcuno mi ricorda occhi già conosciuti, qualcuno è totalmente inaspettato, pieno di sorprese, persino me stessa ho scoperto d'essere piena di cose che non conoscevo e quanto c'è ancora da scoprire ogni volta di se stessi e del mondo. Ho acquistato molta sicurezza in me, non c'è mai persona della quale possiamo fidarci di più e sorprenderci. Ma soprattutto ho scoperto quanto amore infinito può stare in ognuno di noi e condurci lontano. L'amore è una macchina potentissima che è alimentata da una forza a me misteriosa che mi spaventa e mi affascina. L'amore davvero conduce le cose sempre nella giusta direzione e ci fa arrivare lontani, ci fa toccare le cose facendoci percepire l'essenza. Sono un fiume in piena, sono amore che va, che viaggia, che guarda, che cammina svelto, sono un amore ardente che non si spegne e si nutre di passione. La passione dentro me non può spengersi e mi conduce lontano. La mia mente ha potuto vedere luoghi ancor più nascosti e persone che non vedo più sono sempre qui vicino a rassicurarmi che tutto andrà bene.