venerdì 19 settembre 2008

«Il fatto che l’uomo più ricco d’Italia sia anche capo del Paese è qualcosa di smisurato... Trovo ridicolo accusare qualcuno di avere l’ossessione di Berlusconi. È come accusare un beduino di avere l’ossessione della sabbia. Non è colpa mia se Berlusconi è dappertutto»

Alitalia oggi, Italia domani

L’Alitalia non è una compagnia aerea, è un’espressione geografica. Se l’Italia non esiste, perché l’Al-Italia, con quel nome, dovrebbe continuare a esistere? Ha avuto amministratori delegati finti, messi lì, a turno, negli ultimi quindici anni dallo psiconano e da Valium Prodi. Amministratori che hanno distrutto la società per conto terzi e incassato milioni di euro di stipendi e di liquidazioni per la fedeltà al padrone. Il mercato di AlItalia è finto, equivale a una tratta, la Milano-Roma, con prezzi pari a Milano-New York.I suoi dirigenti (quanti?) sono finti, sono portaborse, amici, parenti dei politici. Fatti assumere. Parcheggiati in Al-Italia come in un hangar. I sindacati nazionali rappresentano sé stessi, hanno difeso i privilegi (i loro) e tradito i dipendenti. Hanno creduto (?) alle promesse elettorali di Testa d’Asfalto e alla cordata italiana. Quali contropartite hanno avuto per far fallire la trattativa Air France?I salvatori di Al-Italia sono finti. Gente spesso condannata, inquisita, sotto processo. Nelle loro mani l’oro diventa merda e la merda si trasforma in plusvalenza. Expo 2015, le tariffe autostradali e nuove aree edificabili sono merci di scambio. Ligresti, Benetton, Colaninno, Tronchetti. Sanno meno di niente di aerei, ma i loro conti li sanno fare bene.AlItalia è un paradigma, una metafora dell’Italia. E’ in bancarotta e senza una lira. Una linea del Piave che passa da Fiumicino. Se salta Al-Italia può saltare tutto. Per questo è così importante. Chi ha ridotto l’Al-Italia così? Partiti e sindacati. Gli italiani hanno la risposta sulla punta delle lingua. Sanno chi è stato, ma non gli vengono ancora le parole. La bancarotta dell’Al-Italia è un sintomo e un preludio del fallimento del Paese. I partiti e i sindacati ne sono a conoscenza. Se i libri finiscono in tribunale i responsabili dovranno rispondere. Che fallisca allora l’Al-Italia e si apra un pubblico processo contro chi l’ha distrutta. A partire dai presidenti del Consiglio presenti e passati.


Beppe Grillo

mercoledì 17 settembre 2008

E crescendo impari che la felicita' non e' quella delle grandi cose. Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi. La felicita' non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari.
la felicita' non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicita' e' fatta di cose piccole ma preziose, e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicita', che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicita', che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicita' lieve. E impari che la felicita' e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi piu' di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze.E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicita'. E impari che i regali piu' grandi sono quelli che parlano delle persone che ami. E impari che c'e' felicita' anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston. E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicita'.

mercoledì 3 settembre 2008

SENZA ANDATA Nè RITORNO, SENZA DESTINAZIONE

lunedì 1 settembre 2008

Al lettore*

La stoltezza,l'errore,il peccato,l'avarizia
occupano gli spiriti tormantando i corpi
e noi alimentiamo gli amabili rimorsi,
come i mendicanti nutrono i loro insetti.
.
Caparbi i peccati,fiacchi i pentimenti;
ci pagano lautamente le nostre confessioni,
e sul sentiero di fango ritorniamo lieti
credendo che vili lacrime lavino ogni colpa.
.
[...] Tiene il diavolo i fili che ci muovono!
Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti;
ogni giorno d'un passo, col fetore delle tenebre,
scendiamo verso l'inferno senza orrore.
.
Come un misero vizioso che bacia e morde
il martoriato seno di una puttana,
noi rubiamo in fretta il piacere furtivo
spremendolo con forza come una vecchia arancia.
.
[...] Ma tra gli sciacalli, le cagne, le pantere,
le scimmie, gli scorpioni, i serpenti, gli avvoltoi,
i mostri guaiolanti, urlanti, grugnenti e striscianti
nell'infame serraio dei nostri vizi,
.
eccolo là il più brutto, il più immondo, il più maligno:
la Noia! Non si scalmana con gran gesti e grida,
ma farebbe facilemente una rovina della terra
e in uno sbadiglio ingoierebbe il mondo!
.
Ha l'occhio gonfio d'involontarie lacrime,
e sogna patiboli fumando la sua pipa.
Quel leggendario mostro, tu, lettore, lo conosci,
--ipocrita lettore,--mio simile--

(Baudelaire)