domenica 25 settembre 2011

Non mi interessa sapere qual’è il tuo mestiere . Voglio sapere per che cosa si strugge i tuo cuore e se hai il coraggio di sognare l’incontro con ciò che esso desidera.
Non mi interessa sapere quanti anni tu abbia . Mi interessa sapere se correrai il rischio di fare il pazzo per amore , per il tuo sogno , per l’avventura di essere vivo .
Non mi interessa sapere quali pianeti quadrano con la tua luna , voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore , se le difficoltà della vita ti hanno portato ad aprirti oppure ..... a chiuderti in te stesso nel timore di soffrire ancora ! Voglio sapere se sei capace di stare nel dolore , tuo o mio , senza far nulla per nasconderlo, o per allontanarlo , o cristallizzarlo . Voglio sapere se sei capace di stare nella gioia , tua o mia , se puoi scatenarti nella danza e lasciare che l’estasi ti invada fino alla punta delle dita dei piedi o delle mani , senza esortarci ad essere prudenti o realistici , o consapevoli dei limiti umani .
Non mi interessa sapere se la storia che mi racconti è vera . Voglio sapere se sei capace di deludere un altro per restare fedele a te stesso , e di non tradire mai la tua anima , a costo di lasciare che gli altri ti chiamino traditore . Voglio sapere se puoi essere di parola , e quindi degno di fiducia . Voglio sapere se sei capace di trovare la bellezza anche nei giorni in cui il sole non splende , e se puoi dare inizio alla tua vita sulle sponde di un lago , gridando “SI” al bagliore d’argento della luna piena .
Non mi interessa sapere dove vivi , né quanto denaro possiedi. Voglio sapere se dopo una notte disperata di pianto sei capace di alzarti , così come sei , sfinito e con l’anima ricoperta di lividi , per metterti a fare quello che c’è da fare per i bambini .
Non mi interessa sapere chi conosci , nè come ti trovi qui . Voglio sapere se starai in piedi con me al centro del fuoco , senza tirarti indietro .
Non mi interessa sapere che cosa hai studiato , né con chi e neppure dove . Voglio sapere che cosa ti sostiene da dentro quando tutto il resto viene a mancare . Voglio sapere se puoi stare da solo con te stesso , e se la tua compagnia ti piace veramente , nei momenti di vuoto .
Quando poi accade che siamo noi a vivere quelle cose che sappiamo che esistono, ma che non ci rendiamo bene conto fino a quando non ci accadono, quando ti dicono che hai un tumore, che ce l'hai proprio te, allora ti fermi a riflettere a valutare tutta la tua vita, tutti i momenti della tua vita e forse, probabilmente, non riesci bene a capire come sia potuto succedere proprio a te. Sono giorni che vengo a trovarti in ospedale, solo da poco mi sto esattamente rendendo conto di quanto sia grave la situazione, o meglio, già lo sapevo, ma rendersene conto è diverso. E te ne stai li a sorridere, ad abbracciare la gente che viene a trovarti, a parlare del più e del meno, quando mancano sempre meno ore all'operazione e ne sei consapevole. Quanta forza che ritrovo in te, che non sei neanche uno dei miei più grandi amici, e non perchè non lo potresti diventare, ma ti ho voluto e ti voglio bene sul serio. Adesso mi arrabbio con Dio perchè ha creato un mondo così imperfetto. Mi arrabbio perchè dico guarda in quanti sono che ti parlano, che ci credono che ci sei, ma come fanno! Guardali solo se c'hai il coraggio, perchè io fossi in te non ce l'avrei..e forse è per questo che rimani in silenzio, se davvero esisti, perchè non sai che dire, perchè non ci sono parole per controbbattere le mie e quelle di Stefano, e quelle di tante persone che stanno ancora peggio. Io non ci riesco ancora a credere che la vita possa cambiare da un giorno a un altro, è una cosa così violenta, una delle più violente che conosca, la quale non riesco a sopportare! Non si fa in tempo a capire, a rendersi conto delle cose, che esse ti investono, ti travolgono, ti sopraffaggono, si scagliano contro di te facendoti ritrovare sommerso dagli eventi senza aver avuto il tempo di realizzarli, anche se in casi come questo ragione non ce n'è. E dinuovo la sensazione di essere impotenti di fronte agli eventi e questa vita mia sta assomigliando sempre di più ad uno spettacolo atroce che sto guardando seduta e aspettando. La sradevole sensazione di non poter fermare gli eventi, di non poter cambiare o evitare certe cose, essere in grado di aiutare. Io vorrei poter riuscire a fare qualcosa per tutti e per me stessa, quando mi sento cosi persa, io vorrei ma invece non posso, e manco Dio.

martedì 20 settembre 2011

Hey tu! Là fuori al freddo,
sei solo, stai invecchiando
riesci a sentirmi?
hey tu! Che stai nel passaggio
con i piedi stanchi e un sorriso che si spegne,
riesci a sentirmi?
hey tu! Non aiutarli a sotterrare la luce,
non arrenderti senza lottare
hey tu! Là fuori da solo,
seduto nudo vicino al telefono
vorresti toccarmi?
hey tu! Con le orecchie al muro
aspetti che qualcuno chiami
vorresti toccarmi?
hey tu! Mi aiuteresti a portare questo masso?
apri il tuo cuore, sto tornando a casa
ma era solo fantasia
il muro era troppo altro, come puoi vedere
non ha importanza quanto ci avesse provato,
non è riuscito a liberarsi
e i vermi rosicchiavano la sua mente.
hey tu! Là fuori nella strada,
che fai sempre quello che ti viene detto,
puoi aiutarmi?
hey tu! Là fuori dietro il muro
che rompi bottiglie nel vicolo,
puoi aiutarmi?
hey tu! Non dirmi che non c’è più alcuna speranza,
insieme resisteremo, divisi cadremo.


La musica ti aiuta, ti capisce veramente, non il contrario come molti pensano. Per me la Musica dei Pink Floyd è una fonte d'ispirazione ben più grande di molte altre, perchè mi entra dentro e mi cattura l'anima. Entro in un vortice senza fine dove le vibrazioni mi fanno sentire viva sul serio, ed è esattamente l'espressione della mia vita. Nel muro dove siamo finiti e forse credevamo sarebbe stato facile uscirne..e chissà se essere condannati ad abbatterlo non sia davvero una vera e propria condanna. Per me è un tatuaggio nel cuore indelebile. E mi sento privilegiata ad essere potuta stare li quel giorno, a lasciarmi emozionare, da qualcosa che forse non è soltanto musica.

Sono a lavoro e di tanto in tanto guardo fuori e osservo i ragazzi seduti sulle scale a fumare sigarette e chiacchierare..si parlano di cose che a me sembrano tanto superficiali da suscitarmi un senso di sdegno, eppure siamo quasi coetanei. Una ragazza parla della sua borsa nuova, firmata, costosa, e si vede che ne è entusiasta. Per un attimo, che non so quanto possa durare, quella borsetta la riempie di un sentimento fittizio, che quasi la invidio.
E ci sono altri ragazzi che vorrebbero restare più tempo li fuori dall'aula, perchè in realtà non gli va di rientrare, e hanno pagato per venire qui e "fare ciò che potrebbe essere loro molto utile" o che comunque dovrebbe appassionarli. E invece vivono la vita trascinati dall'inerzia, dall'apatia, dalla noia, da qualcosa che sanno che dev'essere cosi e basta, si arrendono a questo tipo di concetto errato. Perchè non c'è qualcuno che si butta e si impegna a fare qualcosa che davvero lo fa sentire vivo? Che senso ha andare avanti e fare cose che non piacciono, parlare di cavolate e sentirsi riempiti da cose futili che in realtà dentro non ti lasciano niente. Io sto cercando la mia strada e la sto cercando per riempire questo vuoto. Proprio ieri pensavo che se non mi basto è perchè ho un impulso impellente nell'aiutare gli altri. E non me n'ero mai accorta prima, nonostante fossi stata sempre portata a farlo con miei mezzi. Pensavo che aiutare gli altri nel loro piccolo, aiuta me, mi fa sentire meglio. Peccato che io non riesca ad aiutare me stessa perchè da sola non mi basto, sono assetata di condivisione. Voglio cominciare a fare qualcosa di utile per me e per gli altri..magari imbocco la giusta strada.