lunedì 31 marzo 2008

DEMOCRAZIA E ANTIPOLITICA - Tutti «costi della democrazia»? Pedaggi obbligatori che altri paesi non pagano (non così, non così!) ma che gli italiani dovrebbero essere felici di versare per tenersi stretti «questo» sistema parlamentare, «questa» macchina pubblica, «questi» governi statali, regionali, provinciali, comunali che i loro protagonisti presentano, facendo il verso al «Candido» voltairiano, come il migliore dei mondi possibili? Tutti costi impossibili da ridurre al punto che il bilancio della Camera prevede già di costare come prima e più di prima anche negli anni a venire a dispetto di ogni dubbio e di ogni critica? Dice la storia che la Regina Elisabetta, invitata dal governo inglese a tagliare, ha preso così sul serio questo impegno che la spesa pubblica per la Corona è scesa dai 132 milioni di euro del 1991-1992 a meno di 57 milioni. Eppure, guai a ricordarlo. C’è subito chi è pronto a levare l’indice ammonitore: attenti a non titillare l’antipolitica, attenti a non gonfiare il qualunquismo, attenti a non fare della demagogia. Ne sappiamo qualcosa noi, ne sa qualcosa chiunque in questi mesi ha rilanciato con forza alcune denunce, ne sa qualcosa Beppe Grillo. Ma certo, non tutto quello che ha detto il «giullare- à-penser» genovese può essere condiviso. Dall’invettiva del «Vaffanculo Day» lanciata in un Paese che ha bisogno come dell’ossigeno di un linguaggio più sobrio fino all’appoggio alle tentazioni di rivolta fiscale. Un acerrimo avversario dello Stato italiano come Sylvius Magnago, straordinario protagonista di durissimi scontri in difesa dei sudtirolesi di lingua tedesca, lo ha spiegato benissimo sottolineando di sentirsi «un patriota austriaco ma un cittadino italiano»: «prima» si devono pagare le tasse, «poi» si può dare battaglia.

"Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse ed il mondo appare diverso da qua su! Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio!..


..Proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva."

( L'attimo fuggente )



martedì 25 marzo 2008

Probabilmente, mentre io sono qui a scrivere qualche parola nella mia stanza poco illuminata, mentre mi trovo qui, con le finestre aperte a sbirciare di tanto in tanto come cambia la luce del sole verso le sei del pomeriggio, mentre penso, mentre guardo qualche canale in televisione, mentre non faccio niente di chè, mentre mi ritrovo a stare sola con me stessa e a domandarmi qualcosa che neanche io so dove si trovi nè come si chiami, mentre tutto questo va avanti..lontano o vicino ma da qualche parte, un uomo starà portando a spasso il suo cane e sarà triste per la sua paga di lavoro, quella misera paga che non gli permette di andarsene lontano neanche una domenica..quella bella col sole. Una donna starà andando a comprare delle cose al supermercato che accidentalmente si era dimenticata, e cammina con il suo passo svelto; quel rumore di tacchi che fa sull'asfalto..toc..toc..passo dopo passo..E ancora da qualche parte ci sono due ragazzi, giovani, più o meno avranno la mia stessa età. Discutono animatamente per gelosia, quel sentimento che li divora l'un l'altro, ma sanno che non possono farne a meno. Da qualche parte fuori c'è una bomba. Un qualche esplosivo pronto a colpire le gambe di qualcuno che tranquillamente e distrattamente cammina per di lì. La morte, c'è tanta morte da qualche parte, dove io non so. Magari in Afghanistan, in Iran, In Palestina in molti altri posti, c'è la guerra.
Da qualche parte se mi affaccio dalla finestra posso vedere che gli uccellini si rincorrono, perchè ha piovuto tanto e son rimasti nascosti a lungo, solamente ora possono aprire le loro ali per librarsi nel vuoto. E perchè no, da qualche parte c'è anche un bambino che piange, forse è solo, o forse è solamente caduta per terra la sua pallina rossa, quella bellissima pallina! C'è anche un ospedale, da qualche parte, e li dentro stanno tante persone, che pregano..le senti singhiozzare tra una parola e l'altra con quel tono di voce basso basso..Non si capisce bene cosa stanno dicendo, magari parlano con loro stessi e vergognandosene ci fan credere che si chiami DIo.. C'è chi passando per quei lunghi corridoi ignora quale sentimento giace dentro essi, sbuffano pensando d'esser fortunati che quella non è casa loro. Fuori, da qualche parte, c'è il mare..è calmo e le sue onde si staranno rilassando tra la tiepida foschia della primavera e le sabbie molli delle spiagge. Li fuori, da qualche parte, sicuramente, ci sono anche io.

mercoledì 19 marzo 2008

"Se al mondo non esistesse
la menzogna,
chissà quanto
le parole di un uomo
mi colmerebbero di gioia.."

(Kokinwakashu)

PULP FICTION


« Una delle cose che preferisco nel raccontare storie come faccio io, è dare forti emozioni: lasciare che il pubblico si rilassi, si diverta e poi all'improvviso... boom! voglio trasportarli in un altro film »
-Quentin Tarantino-

lunedì 17 marzo 2008


In NATURA non vi è una grammatica generativa dell'ordine, ma solo una grammatica generativa della pulsione, della passione, della guerra.
(Ascoltando la lezione di filosofia politica del Prof. Marramao)

domenica 2 marzo 2008




Sono sempre stato un pescatore di lucciole. Ho sempre sognato un mondo fantastico, dove l’irreale, l’irrazinale, il surreale, lo strano, lo stravagante, l’astratto, l’impossibile, l’incredibile, il magico, fosse normalità…
-Sogni di un visionario. Il pescatore di lucciole.-




[..] Le conoscenze si accrescono attraverso il coraggio di sapere che si può sbagliare e un amore che finisce rappresenta il più bell'errore della vita, il lutto meno nero, il pianto pù dolce. Come la morte anche la fine di un amore non è per sempre; é solo un sipario che cala tra un atto e l'altro della vita.

Adamo ed Eva

...Molte ere fa l'uomo viveva libero e indipendente, una foglia di fico per nascondere le pudenda, poi a un certo punto gli successe qualcosa. Improvvisamente, tornato dalla caccia e messosi a sbranare da solo una coscia di brontosauro nano sentì una necessità impellente. Un bisogno incontenibile. Un'urgente voglia di donna. Di femmina. ma mica per soddisfare un impulso sessuale. Tutt'altro. per un desiderio che partiva da più in alto. Dallo stomaco. L'uomo primitivo cercò una femmina sapete perchè? Perchè gli preparasse il contorno. Due patate alla brace, una palletta di erbette, qualche asparago alla piastra. Quel pirla. Fu il suo tatto diligente a richiedere la presenza femminile. E una fisiologica mancanza di fibre e vitamine a decretare l'unione tra lui e l'altro sesso. Dall'esigenza del contorno nacque la convivenza. I trattati di evoluzione non ne parlano ma io son sicura che è andata così.
P.S.: Poi l'uomo non sazio chiese alla donna di procurarsi la frutta. Lei staccò la mela dall'albero..e il resto la storia è nota.
Luciana Littizzetto
Non essere sciocca..dove vorresti andare? In un posto più lontano da ciò che ti circonda?
Forse andresti solamente per poco..giusto il tempo di vedere nuove cose e accarezzare orizzonti diversi..tingerti di altri colori, magari più vivaci..se lì puoi trovarli..
Poter guardare cosa c'è oltre quel muro che divide la tua distanza dal resto del mondo..
E di cosa sei curiosa? Cos'è che ti aspetti di trovare?
Forse cerchi dillà te stessa perchè qui ti sei perduta..
E ti domandi come potresti essere, tanto sai bene che non andrai ancor più lontano..ma solo perchè sei già lì..e non te ne sei neanche accorta..

Shiva

La sua danza cosmica simboleggia l’eterno alternarsi della distruzione e creazione nell’universo poiché, nel pensiero Hindu, la distruzione implica sempre la successiva ricostruzione.

"Oh Shiva, che cos'è la tua realtà?
Che cos'è quest'universo colmo di stupore?
Che cosa forma il seme?
Chi fa da mozzo alla ruota dell'universo?
Che cos'è questa vita al di là della forma che prevade le forme?
Come possiamo entrarvi pienamente, al di sopra
dello spazio e del tempo, dei nomi e dei connotati?

-Da un testo sacro dello shivaismo kashmiro-