mercoledì 25 marzo 2009

Tunnel of Love



Impazzisco sui valzer ma è la vita che ho scelto
Cantare del sixblade cantare dello switchback e il tendone dei tatuaggi
Ho viaggiato sul treno degli orrori in cui i vagoni gridano e si schiantano
Non so dove sarò stanotte ma a te dico sempre dove sono
In un cerchio di facce urlanti la vedo stare nella luce
Ha un biglietto per le corse... hey, come me, era una vittima della notte
Metto mano alla leva dico lascia che giochi
Avevo la febbre da slot-machine, c'era una freccia attraverso il mio cuore e la mia anima
E la grande ruota continua a girare i neon bruciano là sopra
E son solo esaltato da questo mondo
Vieni a fare un giro deprimente con me ragazza sul tunnel dell'amore
E' solo un pericolo quando giri a tuo rischio
Disse: "Sei un perfetto estraneo" Disse: "Baby, restiamo così,
E' solo un giro in giostra" S'alza e dice"Hey mister, dammi due biglietti che ogni coppia può giocare"
E la grande ruota continua a girare i neon bruciano là sopra
E son solo esaltato da questo mondo
Vieni e a fare un giro deprimente con me ragazza Sull tunnel dell'amore
Bene è stato un affare di soldi per muscoli, un altro giro in giostra
Soldi per muscoli, un'altra ragazza che m'attira
Un altro colpo solo per farla grossa
E andare via, andare via
Ragazza, mi sembra così bello come m'è sempre parso
Come mi pareva a Brighton quand'eravamo ragazzi
Ragazza, mi sembra così bello come m'è sempre parso
Come mi pareva a Brighton quand'eravamo ragazzi
Prese un ciondolo d'argento, disse "Ricordami con questo"
M'ha infilato la mano in tasca, ne ho tratto un ricordo e un bacio
E nel ruggito di diesel e polvere rimasi a guardarla andarsene
Avrei potuto salire con lei facilmente ma qualcosa m'ha bloccato
E la grande ruota continua a girare i neon bruciano là sopra
E son solo esaltato da questo mondo
Vieni a fare un giro deprimente con me ragazza Sull tunnel dell'amore
Ora cerco tra questi caroselli e gli archi delle parate
Cerco ovunque tra lo steeplechase e le palizzate
In ogni tirassegno in cui si promise di andar via, andar via...
Dalle Cullercoatse da Whitle Bay... fino a Rockaway
E ora cerco tra queste gallerie..
Dire Straits

domenica 22 marzo 2009


Ogni scoperta mi riportava a un pensiero già fatto. Affrontavo tutto e lo distruggevo. Come grandi palazzi li abbattevo. Mettevo dinamite ovunque. La legavo a tutte le mie colonne portanti e le buttavo giù. Più scavavo, più soffrivo. Più ero cosciente, più mi convincevo che non c’era una soluzione. Spesso dicevo che la vita era uno schifo. Anche quella frase mi stava fregando, perché avrei dovuto dire: “ La mia vita è uno schifo”. Allora, magari avrei iniziato a chiedermi se potevo fare qualcosa per cambiarla. Se era tutta colpa del destino, del caso, della sfortuna, o se invece anch’io ne ero colpevole. Perché dire che la vita fa schifo è come dire che non c’è niente che si possa fare. Che bisogna accettarlo come un dato di fatto imprescindibile.
Fortuna che poi ho cambiato idea.
Fortuna che ho capito che la mia vita ha un valore e quel valore glielo do io con le mie scelte e con il coraggio delle mie decisioni. Ho imparato a pormi una domanda ogni sera prima di addormentarmi. Cosa hai fatto oggi per realizzare il tuo sogno, la tua libertà?
Alla seconda sera in cui mi sono risposto: “ Niente”, ho capito quanto in fondo una parte del mio problema fossi io.
Quindi, o la smettevo di lamentarmi o iniziavo a darmi da fare. Il mio mondo fuori è stato sempre la proiezione del mio mondo dentro. Per questo sbagliavo.
“Il sapere dà dolore, il dolore dà sapere”
-Fabio Volo-

venerdì 20 marzo 2009

mi piace l'odore della pioggia, anche se non sopporto il traffico, i capelli, la malinconia. mi piace l'odore del barattolo del caffè, che anche se vuoto ha sempre quell'odore buonissimo di caffè. mi piace quando mi regalano un fiore, se colto da per terra ancora meglio. mi piace entrare nelle profumerie, quelle grosse, piene di colori, di luci, di odori diversi, quelli che mi rimbambiscono. e quando entro li comincio a toccare tutto, a vedere ogni più piccolo particolare fino a che mi convinco che di qualcosa ne avevo proprio bisogno e me la compro. mi piace fare lunghe passeggiate, magari fermarmi a fumare una sigaretta, ma camminare e guardarmi intorno. se poi mi fermo, non c'è niente di meglio che osservare i volti delle persone che passano di li, pensare a cosa stiano pensando, a dove stiano andando, al perchè lo stiano facendo. magari quella signora col cane sta andando a fare delle compere..forse quel signore col cappello è un artista, ha l'aria da pittore, o magari no, ancora meglio, suona uno strumento! e così mi piace immaginare che il loro passaggio li non sia del tutto casuale. mi piace mangiare l'ananas in spiaggia. mi piace quando è fresca, mi piace quando è succosa e mi dicono..l'ananas fa bene, brucia i grassi! mi piace guidare, senza traffico, andare sola in macchina anche senza una meta, se c'è la mia musica sono più contenta. mi piace ascoltare le persone che raccontano i loro avvenimenti con entusiasmo. mi piace il ricordo che ho della mia gatta, che mentre dormiva le andavo a dare fastidio, le stampavo con forza e prepotenza un bacio sul muso, e lei che assonnata non poteva che starci ma innervosirsi. mi piace quando mia madre tornata a casa, anzichè chiedermi se sto bene mi chiede: sei felice? mi piace quando sono in piscina e mi siedo sul fondo, come mi ha insegnato roberto. mi siedo e ci resto senza troppi sforzi..che per qualche minuto non sento il bisogno nemmeno dell'ossigeno. non sento bisogno dell'ossigeno..wao..non sento il bisogno davvero di nulla. mi piacciono le tavole da pranzo imbellettate, quelle che aspettano di essere sporcate, quelle che aspettano tante persone, gonfie di qualsiasi nastrino bizzarro e colorato e cose da mangiare, che prima di saziarti lo stomaco ti saziano gli occhi. mi piace quando chi è accanto a me è sorridente, è allegro, che se sono triste, ci vuole un attimo per farmi rasserenare. mi piace casa di Vale, sentirmi come a casa mia, preparare il caffè, fumare fuori con roberta, chiaccherare con la mamma e saltellare nel salotto. mi piace quando lei viene qui, che non devo starle a spiegare dove sono le posate, dove si trova il telefono, che ogni cosa che vuole fare, la fa. mi piace l'odore dei libri che sanno di nuovo. mi piace guardare quella stella, e pensare che mi stia guardando, che mi stia proteggendo, mi piace la convinzione che ho che sia lo sguardo di nonna inco. mi piace mettermi i tacchi, sistemarmi i capelli, sentirmi carina. mi piace cantare a squarciagola e fare casino, bere, mangiare, ridere, viaggiare e vedere cose che prima non avevo mai visto. mi piace sapermi adattare, riuscire a riunire un pò tutti. mi piace ricevere un messaggio inaspettato. mi piace quando mi rivedo ballare in quella palestra, davanti a quello specchio, dove tutte ci sentivamo le prime ballerine, dove tutte pensavamo che saremmo rimaste li dentro per tanto tempo. mi piaceva la sensazione di potermi contorcere tutta, di toccare con la punta del naso le gambe e di sentirmi elegante. mi piace quando mi ricordo anche di me e di mario bambini, chiusi in quell'ascensore, io a ridere e lui a piangere. oppure sempre con lui, quando il professore ci cacciò fuorioso fuori dalla classe, una, forse due volte. mi piace il fatto di potermi divorare questa vita, pensare di poterne assaggiare e gustare ogni piccolo pezzo, senza tralasciare nulla! che sia amaro, che sia più dolce, che sia insipido, che abbia del buon succo, che sia spinoso, che sia graffiante, che sia limpido, che sia impuro, che sia come sarà, me lo voglio gustare. e ci voglio ridere e ci voglio piangere. ci voglio star male fino a che non ci starò bene. fare quello che mi pare senza pensarci su troppo. anche se sto sempre a pensarci su. sarà proprio questo il mio ipersogno.

martedì 17 marzo 2009

Chissà perché quando resto a pensarci su troppo mi si bloccano le parole nella gola, non riesco a dire nulla. Vorrei star li a cercare di spiegare, ma niente, non c’è verso di far uscire quelle parole. E tutta questa paura, ma di cosa? Sono in cerca di qualcosa ma non so dove si nasconda. Seguo le sue tracce, annuso come un cane le strade che calpesto. Mi aggrappo alle cose più stupide per sentirmi più sicura. Poi mi fermo a riflettere che non bastano. Vorrei davvero fidarmi delle persone, le stesse che mi dicono di fidarmi di loro, che mi ci fanno credere, che mi fanno sognare, che riescono a farmi provare quella sensazione come quando mi infilo sotto le coperte di inverno, quando fuori fa freddo. E fuori c’è davvero quell’aria gelida, ma io sono sotto la coperta calda che mi ripara. Non riuscirebbe ad entrare neanche un filino di vento. Bello sentirsi cosi. Quando cammini per le strade da sola. Quando parli con qualcuno. In un abbraccio. Nel caffè che bevo la mattina. Vorrei sentirmi come io vorrei riuscire a far sentire la gente. Vorrei far capire loro che se c’è bisogno di qualcosa, di qualcuno, io vorrei esserci. Ma lo vorrei sul serio. E non è di certo questo il motivo per il quale desidererei delle certezze ovvio. Però è cosi che vorrei sentirmi. Vorrei capire che la persona a cui penso mi pensa come io la penso. Vorrei non avere dubbi, mi basterebbe una parola ogni tanto, uno sguardo in più, particolare magari. Uno di quelli che lasciano le parole semplicemente senza parole che non c’è più bisogno di parlare. E quel silenzio sarebbe così bello e profumato che non si riuscirebbe nemmeno a spiegare ad altri. Gli altri mi direbbero, ma di cosa stai parlando? Già, di cosa sto parlando.. Parlo di cose di cui alla fine un po’ mi vergogno. Menomale che c’è dove posso scrivere, non a caso il mio Impersono, dove Iper sta per qualcosa di amplificato, che solamente io riesco a capire, so dove comincia e so dove finisce. Voi altri non potreste percepire certi spazi. E comunque la mia vita, come quella di tutti, è fatta di alti e bassi. Ed in questi momenti dove mi rinchiudo in me stessa e mi sento un po’ più così, magari mangio un pezzo di cioccolata per addolcirmi. Anche se questa non è in grado di placare i miei pensieri o di trasportarli da qualche altra parte. È proprio vero che si dà, anche senza ricevere, quando vuoi bene è così. Ma rimane quella sensazione di insoddisfazione che non sai come riempire. E mo? Come la riempio? Mi domando. Però non capita poi cosi spesso, delle volte sono riuscita a colmare quei spazi vuoti e ne sono uscita con un sorriso. E senza quelle sicurezze che mi renderebbero davvero felice, vivo semplicemente chiedendomi più cose, frenandomi quando magari vorrei fare qualcosa ma..boh, forse non è il caso. È che lo so che quando provi delle cose sei per forza in grado di dimostrarlo, perché si viene colti da una voglia irrefrenabile di far capire cosa si pensa cosa si prova. Quindi alla fine se non ho quello che voglio è semplicemente perché quello che voglio, nemmeno lui ce l’ha.

lunedì 16 marzo 2009


Non è facile alle volte accettare la realtà. Ti piace sognare perché il sogno ti appartiene, lo crei tu con la tua più intima immaginazione, qualcosa che ti piace veramente che non ti fa soffrire. Bisognerebbe essere in grado di comprendere quanto sia meglio affrontare la realtà, nuda e cruda, con tutte le difficoltà, i difetti, le rabbie, i dolori, i tranelli, i trabocchetti, questa realtà che non ci risparmia mai niente. piuttosto che restarsene rinchiusi in una gabbia di sogni. Quei bei sogni, che non si spingerebbero oltre la fantasia, che non ti porterebbero sul serio dove vuoi arrivare. Questi sogni così belli, che ti creano una via d’uscita alternativa, una sorta di sottopassaggio, di scorciatoia..Hei! Vieni qui che si sta meglio, c’è più luce! Ma è proprio dove c’è più luce che le ombre sono più profonde. Ed allora al tuo risveglio ecco che mi accorgo che la fantasia è illimitatamente limitata. Che può portarmi ovunque per poi farmi risbattere il muso su questa terra con amarezza. Apro gli occhi e vorrei poter trasformare la realtà in un sogno, semplicemente gioendo di quello che mi circonda, semplicemente apprezzando le cose che mi appartengono. è facile per una come te pensare che possa diventare sempre tutto così rosa, poi ti accorgi che gli altri non vedono il mondo allo stesso modo in cui lo vedi tu, anche se lo vorrebbero. E allora diventa una condanna: Puoi gioire di qualcosa che fa gioire solo te. Puoi comprendere a fondo la semplicità delle cose per riempirti il cuore. A cosa serve però se non puoi dividerlo con nessuno? A cosa serve essere gli unici ad essere felici? se gli altri non riescono a percepire ciò che si nasconde dentro di te, allora a cosa serve che tu ce l’abbia e che lo tenga dentro di te. La condivisione delle cose piu belle è ciò che c’è di più bello. Un bacio, un silenzio, un segreto, un tramonto, un pensiero, un racconto, una risata, un perché, un ricordo..condiviso è diverso. Vorresti condividere con gli altri la tua gioia. Ma gli altri sono oppressi e non si lasciano scalfire da queste smancerie di poco conto. Solo l’amore scaccia via tutti i mali. Ed è quando l’amore arriva ad inondarli che potranno capire quello che senti anche tu. L’amore è una perla rara, che è andato perdendosi per strade lontane e che solo qualcuno che vive davvero riesce a tenere stretto. A volte penso che ci voglia tanto, a volte penso invece che basterebbe così poco. Ci sono delle volte in cui invece non so proprio più a cosa pensare.
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando é buio
Così sicuro dì sé Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato
ferito
calpestato
fatto fuori
negato
cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato
ferito
calpestato
fatto fuori
negato
cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E' quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non é mai cambiata
Sia tu che io possiamo Andare e tornare
possiamo Dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci
soffrire
invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati
noi t'abbiamo Dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi, più tardi, di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvvisoTendici la mano
Portaci in salvo.

domenica 8 marzo 2009

Si affaccia la primavera e come tutti gli anni, l'accorgersi dei fiori nei prati e delle giornate più lunghe è sempre lieto e piacevole. Il cielo sembra più pulito ed è più bello gurdare anche la persona che ti sta vicino se ha il viso illuminato dal sole.
Ascolto le canzoni e cerco tra tanti l'intensità del tuo sguardo che accende in me mille parole. Oggi abbiamo riso, ci siamo affacciati dal ponticello di legno, ci siamo sdraiati sull'erba e abbiamo giocato. Io che perdevo e tu che ridevi. Vorrei essere il tuo pensiero più ricorrente tra tanta gente. E mi piaci quando mi guardi in un certo modo, quando sei allegro, quando mi abbracci e..mi dici che sono bella, che mi vuoi bene, che ti piaccio. Mi piace il momento che scegli per dirmelo. E pensare di poter fermare il tempo ma stringerti è l'unica cosa che possa colmare l'istante. Parlare guardando quel soffitto polveroso e buio. Raccontarci delle storie, le nostre, raccontarci di cose più banali, raccontarci che vorresti dormire. Fumare per rilassarci e sentire freddo tra quelle cose che io non ho mai chiesto a nessuno e invece tu me le hai volute proprio regalare, senza parlare a lume basso si riflettono due ombre che si abbracciano. E' un dolce incotro il nostro, che viviamo distanti e che ci siamo colpiti con le parole. Ci siamo scritti, ci siamo parlati. Ci siamo attratti per le persone che siamo veramente.
Ti sussurrerò parole dolci agli angoli delle strade inquiete mentre viene giù la neve. Avrò cura delle piccole malinconie, delle timidezze che fanno sorridere, per far caso ancora ai piccoli miracoli che, ormai nessuno vede, non bisognerà guardare poi così lontano.
Scoprirsi ogni giorno di più mi piace. Mi piace quando sai già che cosa sto per dirti, quando mi prendi in giro che ti ripeto ducento volte la stessa cosa. Mi piace il tuo cappello..quello da pescatore. Mi piace quando appena spunta il sole andiamo al mare e tu lo saluti. Mi piacciono i tuoi occhi anche quando sono rossissimi. Ogni piccolo particolare mi parla a voce bassa del tuo essere. Mi piace quando mi baci. Mi piacciono i nomignoli che mi dai, ma non sopporto quando ci ridi su. Mi piace quando cantiamo in macchina. Quando da soli ce ne andiamo lontani. Mi piace ricordarmi quel pezzo sull'autostrada, a ritorno da Firenze. Mi piace quando fantastichiamo, quando le mie fantasie si uniscono alle tue. Mi piace quando dici "Oh per bacco! ". Mi piace quando mi leggi quello che scrivi e mi piace se mi chiedi di darti un consiglio. Mi piace quando ci capiamo, quando mi dici di guardare qualcosa o qulcuno che ti fa ridere e mi piacciono i commenti che gli fai. Mi piace la tua semplicità e non sopporto quando ti butti giù. Non sopporto quando ti rinchiudi in te stesso di brutti pensieri che vorrei poter allontanare. Vorrei aiutarti ad essere uomo nel buio più pesto. Non sopporto quando ti tagi i capelli cosi corti, quando ti lamenti tanto per dei jeans più stretti. Non sopporto quando mi fumi in faccia. Non sopporto quando vedi tutto negativo e continui a scoraggiarti. Detesto quando mi levi le forcine dai capelli, quando me le rompi, quando non me le restituisci. Non sopporto quando mi sgridi che non ti sveglio, oppure che lo faccio e soprattutto non sopporto come mi rispondi la mattina appena sveglio. Non sopporto quando a priori non ti piace un posto perchè credi che sia chic. non sopporto quando se vedi un film triste, ti intristisci. Ti porterò via dai giudizi cattivi, da questo abrutirsi dentro a riti banali, ti insegnerò come si fa a non sentirsi di troppo. Non sopporto quando pensi che da un altra parte si starebbe meglio, quando in realtà dovresti solo cercare di instaurare un rapporto migliore con te stesso. Mi piace conoscerti. Mi piace pensare di conoscerti, mi piace di non conoscerti ancora del tutto. Mi piace pensare che mi pensi. Mi piaci e prima non me ne ero accorta. Prima che entrassi a casa tua e che giocassimo a scacchi. Prima di quella sera che sei venuto con quel tappeto, con quei cioccolatini. Prima di quelle lunghe conversazioni e dei miei mille rifiuti. Ora vado a dormire. te starai lavorando e sicuramente sarai stanco morto, ma sii contento. Dovrai solo aspettare un pò. Buonanotte Dani