lunedì 1 settembre 2008

Al lettore*

La stoltezza,l'errore,il peccato,l'avarizia
occupano gli spiriti tormantando i corpi
e noi alimentiamo gli amabili rimorsi,
come i mendicanti nutrono i loro insetti.
.
Caparbi i peccati,fiacchi i pentimenti;
ci pagano lautamente le nostre confessioni,
e sul sentiero di fango ritorniamo lieti
credendo che vili lacrime lavino ogni colpa.
.
[...] Tiene il diavolo i fili che ci muovono!
Scopriamo un fascino nelle cose ripugnanti;
ogni giorno d'un passo, col fetore delle tenebre,
scendiamo verso l'inferno senza orrore.
.
Come un misero vizioso che bacia e morde
il martoriato seno di una puttana,
noi rubiamo in fretta il piacere furtivo
spremendolo con forza come una vecchia arancia.
.
[...] Ma tra gli sciacalli, le cagne, le pantere,
le scimmie, gli scorpioni, i serpenti, gli avvoltoi,
i mostri guaiolanti, urlanti, grugnenti e striscianti
nell'infame serraio dei nostri vizi,
.
eccolo là il più brutto, il più immondo, il più maligno:
la Noia! Non si scalmana con gran gesti e grida,
ma farebbe facilemente una rovina della terra
e in uno sbadiglio ingoierebbe il mondo!
.
Ha l'occhio gonfio d'involontarie lacrime,
e sogna patiboli fumando la sua pipa.
Quel leggendario mostro, tu, lettore, lo conosci,
--ipocrita lettore,--mio simile--

(Baudelaire)

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