venerdì 20 marzo 2009

mi piace l'odore della pioggia, anche se non sopporto il traffico, i capelli, la malinconia. mi piace l'odore del barattolo del caffè, che anche se vuoto ha sempre quell'odore buonissimo di caffè. mi piace quando mi regalano un fiore, se colto da per terra ancora meglio. mi piace entrare nelle profumerie, quelle grosse, piene di colori, di luci, di odori diversi, quelli che mi rimbambiscono. e quando entro li comincio a toccare tutto, a vedere ogni più piccolo particolare fino a che mi convinco che di qualcosa ne avevo proprio bisogno e me la compro. mi piace fare lunghe passeggiate, magari fermarmi a fumare una sigaretta, ma camminare e guardarmi intorno. se poi mi fermo, non c'è niente di meglio che osservare i volti delle persone che passano di li, pensare a cosa stiano pensando, a dove stiano andando, al perchè lo stiano facendo. magari quella signora col cane sta andando a fare delle compere..forse quel signore col cappello è un artista, ha l'aria da pittore, o magari no, ancora meglio, suona uno strumento! e così mi piace immaginare che il loro passaggio li non sia del tutto casuale. mi piace mangiare l'ananas in spiaggia. mi piace quando è fresca, mi piace quando è succosa e mi dicono..l'ananas fa bene, brucia i grassi! mi piace guidare, senza traffico, andare sola in macchina anche senza una meta, se c'è la mia musica sono più contenta. mi piace ascoltare le persone che raccontano i loro avvenimenti con entusiasmo. mi piace il ricordo che ho della mia gatta, che mentre dormiva le andavo a dare fastidio, le stampavo con forza e prepotenza un bacio sul muso, e lei che assonnata non poteva che starci ma innervosirsi. mi piace quando mia madre tornata a casa, anzichè chiedermi se sto bene mi chiede: sei felice? mi piace quando sono in piscina e mi siedo sul fondo, come mi ha insegnato roberto. mi siedo e ci resto senza troppi sforzi..che per qualche minuto non sento il bisogno nemmeno dell'ossigeno. non sento bisogno dell'ossigeno..wao..non sento il bisogno davvero di nulla. mi piacciono le tavole da pranzo imbellettate, quelle che aspettano di essere sporcate, quelle che aspettano tante persone, gonfie di qualsiasi nastrino bizzarro e colorato e cose da mangiare, che prima di saziarti lo stomaco ti saziano gli occhi. mi piace quando chi è accanto a me è sorridente, è allegro, che se sono triste, ci vuole un attimo per farmi rasserenare. mi piace casa di Vale, sentirmi come a casa mia, preparare il caffè, fumare fuori con roberta, chiaccherare con la mamma e saltellare nel salotto. mi piace quando lei viene qui, che non devo starle a spiegare dove sono le posate, dove si trova il telefono, che ogni cosa che vuole fare, la fa. mi piace l'odore dei libri che sanno di nuovo. mi piace guardare quella stella, e pensare che mi stia guardando, che mi stia proteggendo, mi piace la convinzione che ho che sia lo sguardo di nonna inco. mi piace mettermi i tacchi, sistemarmi i capelli, sentirmi carina. mi piace cantare a squarciagola e fare casino, bere, mangiare, ridere, viaggiare e vedere cose che prima non avevo mai visto. mi piace sapermi adattare, riuscire a riunire un pò tutti. mi piace ricevere un messaggio inaspettato. mi piace quando mi rivedo ballare in quella palestra, davanti a quello specchio, dove tutte ci sentivamo le prime ballerine, dove tutte pensavamo che saremmo rimaste li dentro per tanto tempo. mi piaceva la sensazione di potermi contorcere tutta, di toccare con la punta del naso le gambe e di sentirmi elegante. mi piace quando mi ricordo anche di me e di mario bambini, chiusi in quell'ascensore, io a ridere e lui a piangere. oppure sempre con lui, quando il professore ci cacciò fuorioso fuori dalla classe, una, forse due volte. mi piace il fatto di potermi divorare questa vita, pensare di poterne assaggiare e gustare ogni piccolo pezzo, senza tralasciare nulla! che sia amaro, che sia più dolce, che sia insipido, che abbia del buon succo, che sia spinoso, che sia graffiante, che sia limpido, che sia impuro, che sia come sarà, me lo voglio gustare. e ci voglio ridere e ci voglio piangere. ci voglio star male fino a che non ci starò bene. fare quello che mi pare senza pensarci su troppo. anche se sto sempre a pensarci su. sarà proprio questo il mio ipersogno.

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