venerdì 25 novembre 2011

Il fatto che oggi sia l'ultimo giorno che dormirò in quella casa, in quella casa dove ho vissuto tutti gli anni della mia vita, oggi mi preoccupa un pò. Fino ad ora ero restata ad immaginare come sarebbe stato vivere in un quartiere nuovo, che mi piacesse, in una casa studiata da me nei minimi dettagli, scelta, inizialmente, anche per stare più vicino a gente che ora non vedrò più. Ma l'entusiasmo di un cambiamento positivo, di una brezza di novità mi aveva distolto fino ad oggi dal pensiero che avrei lasciato la mia casetta, quella che mi ha visto crescere, che ha visto e conosciuto tante persone a cui voglio bene, che ha dovuto subire la mia crescita mentale sentendosi attaccare addosso foto, cartoline, lettere, quadri, che si è trasformata insieme a me, adattandosi a mia dimensione ogni volta avessi sentito il bisogno di trasformazione: Mobili nuovi o gli stessi spostati da una parte all'altra degli ambienti, a misura delle mie idee, delle mie sensazioni, dei miei cambiamenti. Che poi è importante sentirsi a proprio agio in un ambiente, per me che scrivo devo saperci trarne ispirazione, respirarci a pieni polmoni. Siamo cresciute insieme, in quella casa, e ci siamo confidate dei segreti delle volte, sicura che i muri non avrebbero mai spifferato niente a nessuno, anche se, delle volte alcuni segni sembravano cosi evidenti che avevo il dubbio stessero rivelando le mie cose. Lei che mi conosce meglio di chiunque altro, che mi ha lasciata esporre le mie foto, che mi ha lasciata colorargli le pareti, scegliere il colore, sempre affichè io mi sentitssi più a mio agio, e anche gli altri ci si sentivano. Sa troppo di me quella stanza, che oggi mi da l'idea di starci lasciando una parte di me. E ho imparato a capire quanto mi spaventino i cambiamenti e quanto siano così fondamentali nella vita, perchè non si appassisca. La prossima lettera la scriverò dal mio nuovo terrazzo e chissà che il cielo non sarà migliore di questo.

Nessun commento: