venerdì 11 dicembre 2009

incenso..sguardi..e ricordi


E' vero che da piccoline non avevamo pensieri, non avevamo problemi, o meglio, avevamo quei problemi che a noi ci sembravano così grossi e invece non lo erano.
Rappresenti per me ancora oggi, la mia infanzia, forse e probabilmente perchè adesso non facciamo più parte l'una della vita dell'altra, non ci viviamo fino infondo, fino a condividere i momenti, ma ogni volta rivederti è un piacere, sembra tornare bambina, perchè ci piace parlare più di quelle che eravamo piuttosto di quelle che siamo. Nonostante tutto non sei cambiata.
Parlo di te, con me stessa, sul mio blog, perchè questi ultimi giorni ti ho pensata intensamente, ho condiviso con te un'esperienza che avremmo preferito non accadesse, mentre invece la vita ci mette davanti le cose più brutte, anche a chi non se le merita.
Ricordi quando avevamo su per giù l'età di dieci/dodici anni, che non ci andava di studiare, che quella matematica non ci voleva proprio stare simpatica, che ci piaceva guardare fuori dalla finestra sedute sui banchi o quando nell'ora di educazione fisica con quella supplente non sapevamo come mettere i piedi e tu eri così buffa che mi ero fatta la pipì sotto dalle risate (è vero è un segreto, ma questo blog lo leggeranno in pochi). Erano i tempi in cui ci scrivevamo le letterine, piene di disegni, in cui ci dimostravamo tutto il nostro affetto. E' vero che t'amavo come fossi stata il mio ragazzo, una sorella, la mia migliore amica. Solo il tempo ci ha allontanate (non divise), come ha allontanato me da tanti altri e da tante altre cose. Ma la vita è un percorso fatto di tappe, le cose cambiano e se in quelle più importanti ci sei sempre stata, qualcosa significherà.
Mi sono venute in mente le immagini di noi due banbine che supplicavamo i nostri genitori per farci stare insieme qualche pomeriggio in più, a casa mia, a casa tua, ovunque purchè insieme e loro non capivano quanto per noi fosse importante, quanto ci rendessero felici quei 5 minuti in più. A ricreazione nei giardinetti, che io venivo da dietro e ti tappavo gli occhi con le mani restando in silenzio finchè indovinassi ch'ero io. Mi toccavi le mani e mi riconoscevi, sempre!
L'altro ieri in chiesa, camminavo lentamente e ti cercavo tra la gente, l'odore dell'incenso, tu in prima fila, per una cerimonia che non sarebbe dovuta esserci, abbracciata a qualcuno che piangeva insieme a te. Una cosa che ho notato è che tutti quanti avevano il tuo profumo. Stare li insieme a te è stato importante anche per me. Non ci siamo dette tante parole, sopratutto perchè di parole non ne hai per esprimerti, ma abbiamo pianto in due come se fosse successo anche a me. E tu che mi hai sussurrato con la voce tremolante che io nella vita mio padre non l'avevo nemmeno conosciuto e che sin da piccolina ero stata tanto forte. Come se in quel momento tu avessi voluto consolare me. Sembravi più forte, ed io mi sentivo piccola piccola.
E' vero che delle volte ci si sente messi alla prova da chissà chi, quando invece non dovremmo dimostrare niente a nessuno se non a noi stessi, eppure sembra esserci qualcuno da qualche parte pronto a metterci alla prova, disposto anche a cambiarci il corso delle cose. E' come se ci squotesse, come se ci dicesse: "vediamo se cosi ci riesci ugualmente, sei ingrado?.." E padabum! ci sconvolge la vita per squoterci dentro fino in fondo, fino a farci reagire, fino a trasformarci. A me è capitato così, che quando meno me lo aspetto qualcosa cambia, e non è sempre in positivo. Io non so come si fa a reagire a certe cose, come si combattano certi dolori, come si riesca poi a fare le cose di sempre. Ma ci hanno insegnato così, che la vita va avanti.. Quanto spesso c'ho pensato che, tornare indietro sarebbe una figata! Inventiamola sta macchina del tempo, devo riabbracciare qualcuno e dirgli qualcosa di molto importante..

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